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Beatrijs. La leggenda della sacrestana (2004)

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Vertaler

Luisa Ferrini



Genre

poëzie

Subgenre

marialegende
vertaling: Nederlands / Italiaans


© zie Auteursrecht en gebruiksvoorwaarden.

Beatrijs. La leggenda della sacrestana

(2004)–Anoniem Beatrijs–rechtenstatus Auteursrechtelijk beschermd

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1.
Exempla e leggende Mariane

Gli scritti religiosi del Medioevo, in larga parte incentrati sulla narrazione di miracoli - si pensi ad esempio alle raccolte di Cesario di Heisterbach e di Giacomo di Vitry - presentavano caratteri propri della novella o della favola. In tutta l'Europa occidentale, infatti, si era sviluppato a partire dalla fine del XII secolo un genere di arte popolare che raccontava di miracoli, visioni, leggende e aneddoti, i quali, per il loro contenuto morale o religioso, erano qualificati come exempla (‘racconti edificanti’).

Nella letteratura medievale l'exemplumGa naar voetnoot1 costituiva un racconto a scopo didattico-religioso, attinto alle fonti più diverse. Negli ‘esempi religiosi’ i temi ricorrenti erano le apparizioni di Maria e Gesù, gli interventi miracolosi della Santa Vergine, l'apparizione del diavolo e visioni sul destino delle anime nell'inferno o nel paradiso. L'exemplum trae la sua molteplice materia dalla Bibbia, dalle vite dei santi, dalle opere classiche e dalle enciclopedie medievali, dalla storiografia e dall'aneddotica, dai racconti di origine orientale e dalla favolistica, sviluppando, con il diffondersi del gusto letterario, l'elemento narrativo e figurativo. Diffusosi con i Vangeli e con l'insegnamento cristiano, se ne fece un uso sempre maggiore all'interno della patristica, dell'agiografia, dei sermoni e, in generale, intutta la letteratura parenetica. Se l'exemplum medievale fece la sua apparizione in ambiente monastico già intorno all'VIII/IX secoloGa naar voetnoot2, il periodo au-

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reo della letteratura degli exempla si ebbe nel secolo XIII, quando la fondazione dell'ordine domenicano e dell'ordine francescano ravvivò il fervore religioso e lo spirito mistico e vide una nuova fioritura della predicazione. Infatti in seguito all'infittirsi, durante i secoli XII-XIV, del predicare, specialmente per merito dei nuovi ordini religiosi, gli exempla si moltiplicarono fino a costituire vere e proprie trattazioni inserite nelle Artes predicatoriaeGa naar voetnoot3 e sino a formare raccolte autonome, che servivano da prontuari per predicatori e anche per laici, quali ad esempio l'Alphabetum Narrationum di Arnaldo, frate domenicano, probabilmente di Liegi, il Prontuarium exemplorum di Martino di Troppau, quello di Giovanni Herolt e lo Speculum exemplorum.

Per quel che riguarda la Francia, nel XIII sec. non era ancora possibile tracciare un confine tra materia religiosa e profanaGa naar voetnoot4. Nonè casuale che anche la fioritura del fabliau francese avvenga, secondo BédierGa naar voetnoot5, nello stesso periodo. In Giacomo di Vitry e Stefano di Bourbon è possibile trovare favole e aneddoti che i predicatori francesi solevano utilizzare per avvincere l'uditorio.

De Vooys afferma che al contrario, nel XV sec., nei Paesi Bassi esisteva già una netta distinzione tra gli esempi di carattere religiosoGa naar voetnoot6 e quelli di contenuto morale, ravvisabile nel fatto che i secondi avevano come scopo la glorificazione della virtù attraverso la narrazione di antiche storie o di vicende tratte dalla vita di tutti i giorniGa naar voetnoot7.

Di alcuni santi (san Benedetto, san Giacomo e san Francesco) si ebbero speciali sillogi: di queste il gruppo più cospicuo e an-

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che quello di più vasta risonanza letteraria è dato dai cosiddetti Miracoli della VergineGa naar voetnoot8, di cui vennero compilate varie raccolte fra il sec. XII e XIII, quali il Liber de miraculis S. Dei Genitricis Mariae e il Mariale magnum. Infatti durante il XII e XIII secolo il culto della Vergine Maria raggiunse il suo acme in tutta l'Europa Occidentale. Molte leggende di quel tempo descrivevano i miracoli da lei operati, e l'anonima storia della suora sacrestana Beatrijs ne è uno splendido esempio.

In questo genere letterario il tema fondamentale è sempre costituito dalla redenzione del peccatore grazie al pentimento. Anche il peggiore dei peccatori, colui che ha un solo breve attimo di pentimento, viene soccorso dalla misericordia della Madonna. Emerge quindi il contrasto tra la grandezza e la profondità della colpa e la brevità di quel lampo d'ispirazione divina che illumina improvvisamente la coscienza. Tale contrasto rappresenta il significato del conflitto tra il bene ed il male, tra la luce e le tenebre.

La più importante raccolta non in latino è quella dei Miracles de Notre Dame di Gautier de Coincy (anteriore al 1236), che svolge, in trentamila versi, i temi più diffusi e raccoglie gli esempi, i miracoli, le leggende in cui si rivelava la misericordia della Vergine. In essa Maria è rappresentata come protettrice delle anime più perverse, per le quali fa spesso deviare il corso dell'umana giustizia e giunge a condizionare lo stesso giudizio divino. Il tema di questi miracoli è quello costante del peccatore che, rimanendo devoto a Maria, alla fine viene da lei salvato e perdonato. La misericordia mariana è esemplificata al meglio in un altro capolavoro medio nederlandese, anch'esso anonimo, intitolato Mariken van NieumeghenGa naar voetnoot9. In esso si racconta la storia, ambientata nella seconda metà del secolo XV e inserita in un preciso contesto storicoGa naar voetnoot10, di una ragazza di nome Mariken

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che vive per più di sette anni con il diavolo. Anch'essa, come Beatrijs, alla fine si pente chiedendo perdono a Maria per ciò che ha fatto. In questa stessa opera, come in altre del medesimo filone letterario, emerge la convinzione che non esista peccato tanto grande da non poter essere perdonato dalla grazia divina in seguito alla misericordiosa intercessione della Madonna. Le leggende in onore di Maria attestano la diffusione e il fervore del fiducioso culto per la Vergine, sempre rappresentata come gentile, clemente, ricca di ogni bontà umana e divina, sempre pronta a intercedere, a perdonare e a dispensare generose ricompense.

Quasi tutte le leggende mariane vogliono sottolineare il valore morale e cristiano del pentimento e della misericordia. La stessa leggenda della sacrestana può rappresentare un racconto di perdono e di conversione: una sorta di nuova parabola del figliol prodigo, nella quale il padre perdona il figlio che fa ritorno a casa dopo che quest'ultimo aveva lasciato la famiglia e vissuto nel peccatoGa naar voetnoot11.

voetnoot1
C. Delcorno, Exemplum e Letteratura: tra Medioevo e Rinascimento, Bologna, il Mulino, 1989, pp. 7-22.
voetnoot2
C. Bremond - J. Le Goff - J.C. Schmitt, L'‘exemplum’, Turnhout, Brepols, 1982, p. 50.
voetnoot3
M. Sodi - A.M. Triacca (a cura di), Dizionario di Omiletica, Torino/Bergarno, Elle DI CI, Velar, 1998.
voetnoot4
C.G.N. De Vooys, Middelnederlandse legenden en exempelen: bijdrage tot de kennis van de prozaliteratuur en het volksgeloof der Middeleeuwen, Groningen/Den Haag, J.B. Wolters, 1926 2 (rist. anast. 1974), pp. 1-5 e 106-9.
voetnoot5
J. Bédier, Les Fabliaux: études de littérature populaire et d'histoire littéraire du Moyen âge, Paris, Champion, 19826.
voetnoot6
Negli exempla di carattere religioso si raccontava di avvenimenti straordinari quali apparizioni di Gesù e della Madonna oppure del Diavolo, di interventi miracolosi, soprattutto da parte della Santa Vergine, come anche del destino riservato alle anime nell'inferno e nel paradiso.
voetnoot7
Ivi, pp. 3-4.
voetnoot8
R. Guiette, La légende de la Sacristine, Étude de littérature comparée, Paris, Librairie Ancienne Honoré Champion, 1927. Da quest'opera, fondamentale per lo studio della Leggenda della sacrestana, ho desunto diverse mie citazioni bibliografiche.
voetnoot9
Anonimo Fiammingo, La veritiera e meravigliosa storia di Mariken di Nimega, a c. di F. Ferrari, Torino, Lindau, 1990.
voetnoot10
Nel prologo si dice infatti che la ragazza visse all'epoca in cui il duca Arnold di Gelderland fu imprigionato dal figlio Adolf a Grave, città poco distante da Nijmegen. Cfr. D. Coigneau (ed. ), Mariken van Nieumeghen, Gravenhage, Nijhoff, 1982.
voetnoot11
La Bibbia di Gerusalemme, Bologna, Edizioni Devoniane, 19935, Lc. 15, 11-32.

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